Negli ultimi anni il mercato delle telecomunicazioni è diventato sempre più affollato. Oltre ai grandi operatori tradizionali, come TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb o Iliad, si sono fatti spazio i cosiddetti MVNO, acronimo di Mobile Virtual Network Operator. Ma chi sono questi operatori virtuali, come funzionano e, soprattutto, quando possono rappresentare una scelta conveniente per l'utente finale?
Cosa sono gli MVNO
Un MVNO è un operatore che offre servizi di telefonia mobile senza possedere una rete propria. In pratica, non ha torri, antenne o frequenze, ma si appoggia all'infrastruttura di un operatore tradizionale (detto MNO, Mobile Network Operator). L'MVNO acquista "all'ingrosso" capacità di rete e la rivende ai propri clienti sotto il proprio marchio, proponendo offerte spesso più economiche.
In Italia, alcuni esempi noti sono PosteMobile, CoopVoce, Kena Mobile, Very Mobile, Spusu e tanti altri. Ognuno di essi utilizza la rete di uno degli operatori principali, con cui stipula accordi di fornitura.
Tipologie di MVNO
Non tutti gli operatori virtuali funzionano nello stesso modo. A livello tecnico, esistono diverse categorie:
- Full MVNO: hanno più autonomia perché gestiscono in proprio alcune infrastrutture di rete, come il sistema di autenticazione o i servizi di messaggistica. Possono differenziarsi di più dal gestore ospitante;
- ESP o Light MVNO: sono molto più "leggeri", gestiscono solo il marchio e il marketing, mentre quasi tutto il resto (dalla rete al supporto tecnico) è delegato all'operatore principale.
In entrambi i casi, per l'utente finale la differenza è minima: si acquista una SIM con un marchio diverso, ma si sfrutta comunque la rete di un grande operatore.
Copertura e qualità del servizio
Uno dei dubbi più frequenti riguarda la qualità della connessione. Poiché gli MVNO si appoggiano a reti esistenti, la copertura geografica è la stessa dell'operatore principale. Tuttavia, in alcune circostanze, può esserci una priorità di traffico: se la cella è molto congestionata, l'operatore principale può dare precedenza ai propri clienti diretti rispetto a quelli degli MVNO. Nella pratica, questo significa che in zone molto affollate si può notare una velocità di navigazione inferiore.
Inoltre, non tutti gli MVNO hanno accesso al 5G: molti si fermano al 4G LTE, con velocità comunque più che sufficienti per la maggior parte degli usi quotidiani, come streaming, social, email e videochiamate.
Prezzi e offerte
Il vero punto di forza degli operatori virtuali è il costo. Gli MVNO possono proporre tariffe più basse, con pacchetti ricchi di minuti, SMS e Giga a prezzi che, spesso, partono da 4/5 euro al mese. Osservando i prezzi del Mobile si noterà subito che le variazioni di listino degli MVNO hanno forti ripercussioni sull'intero mercato.
Conviene scegliere un MVNO se:
- si vuole risparmiare senza rinunciare a una buona copertura;
- non si ha un bisogno urgente del 5G o delle massime velocità di rete;
- non si viaggia spesso all'estero (alcuni MVNO hanno condizioni di roaming meno favorevoli rispetto agli operatori principali);
- si è alla ricerca di offerte semplici e senza fronzoli.
Al contrario, potrebbe essere meglio affidarsi a un operatore tradizionale se:
- si lavora molto in mobilità e si necessita sempre della massima velocità disponibile;
- si vive in aree dove la rete è congestionata e la priorità di traffico può fare la differenza;
- si vuole avere accesso al 5G o a servizi particolari (ad esempio SIM per smartwatch, eSIM evolute, offerte business con centralino virtuale).
Accenni storici
Gli MVNO hanno iniziato a diffondersi in Europa nei primi anni 2000, quando i mercati delle telecomunicazioni si sono aperti a una maggiore concorrenza. In Italia, i primi a sbarcare furono CoopVoce e PosteMobile, che hanno puntato molto sulla capillarità dei propri canali di distribuzione (supermercati e uffici postali). Col tempo, sempre più marchi hanno iniziato a proporre tariffe concorrenziali, contribuendo a rendere il settore mobile più competitivo e spingendo anche i grandi operatori a rivedere i propri listini.
Inoltre proprio gli operatori premium, per inseguire questo mercato, hanno a loro volta fondato degli MVNO, come per esempio Ho Mobile, creato da Vodafone, Kena Mobile, creato da TIM oppure Very, creato da WindTre.
Chiaramente non sono mancati i fallimenti eclatanti, con vari operatori MVNO che dopo pochi anni hanno alzato bandiera bianca.