Viaggiare è sempre un'esperienza entusiasmante, ma basta ricevere la prima bolletta salata al rientro da un viaggio extraeuropeo per trasformare il ricordo di un safari in Kenya o di un tour negli Stati Uniti in un incubo.
Il roaming fuori dall'Unione Europea resta uno degli aspetti più insidiosi da considerare quando si parte: tariffe imprevedibili, costi a consumo e regole che cambiano da operatore a operatore possono mettere a dura prova il portafogli.
In questa guida proviamo a fare chiarezza, spiegando cosa succede quando si usa lo smartphone all'estero, come funzionano le alternative e quali accorgimenti adottare per non trovarsi brutte sorprese.
Perché il roaming fuori UE è così complicato?
In Europa ci siamo abituati bene: dal 2017 il regolamento Roam Like at Home ci permette di usare minuti, SMS e dati inclusi nella nostra offerta nazionale senza costi aggiuntivi.
Ma questa regola vale solo nei Paesi UE (più Islanda, Norvegia e Liechtenstein), appena si mette piede fuori da questi confini, si torna alle vecchie logiche: l'operatore del Paese che ci ospita "vende" la sua rete al nostro operatore italiano, che a sua volta ci ribalta i costi. E qui entrano in gioco variabili enormi, dai listini all'ingrosso agli accordi commerciali. Risultato? Lo stesso gigabyte può costare pochi euro in un Paese e decine in un altro.
Cosa succede se non faccio nulla
Se atterri negli Stati Uniti, in Giappone o in Brasile con la SIM italiana e non hai attivato nessuna opzione, lo scenario tipico è il seguente:
- Chiamate ricevute: tariffate a consumo, spesso oltre 1 €/minuto;
- Chiamate effettuate: da 1 a 3 €/minuto;
- SMS: 0,30–0,70 € l'uno;
- Dati: qui arrivano i guai peggiori, con tariffe che possono superare i 5–10 € per MB.
Tradotto: aprire Google Maps o guardare un paio di foto su Instagram può costarti più di un pranzo al ristorante. Per fortuna quasi tutti gli operatori italiani bloccano automaticamente il traffico dati oltre una certa soglia di spesa (generalmente 50 €), ma il rischio di arrivarci in poche decine di minuti è reale.
Opzioni roaming degli operatori italiani
Per evitare salassi, TIM, Vodafone, WindTre e Iliad hanno creato pacchetti ad hoc per i Paesi extra UE. I meccanismi cambiano, ma in genere le logiche sono due:
- Pacchetti giornalieri o settimanali: a fronte di un costo fisso (ad esempio 5–10 € al giorno) si ottiene un certo volume di dati, più minuti ed SMS;
- Pacchetti mensili: pensati per chi viaggia spesso, offrono bundle di dati validi per 30 giorni in aree specifiche (es. "USA & Canada", "Svizzera", "Resto del mondo").
Il problema è che i dati inclusi non sono mai abbondanti: con 200 MB o 500 MB si sopravvive, ma per lavorare da remoto o guardare video non bastano.
Esistono poi degli operatori che, forti della loro internazionalizzazione, riescono a offrire Giga in Roaming in determinati Paesi, ma tipicamente questi sono limitati e dipende dalle aree in cui tale operatore lavora. Per esempio, Spusu ha delle offerte "Oltreconfine" che prevedono dei Giga specifici per la Svizzera, LycaMobile ha delle offerte dedicate alla Turchia e a pochi altri posti, ed è notizia recente che Vodafone e Ho Mobile, grazie al fatto che sono stati raggruppati con Fastweb sotto il cappello di Swisscom, offriranno Roaming in Svizzera come fossi in Italia. Infine ci sono operatori che offrono il proprio Roaming in Gran Bretagna.
SIM locali: la scelta dei viaggiatori esperti
Ma se devi andare in Africa o in Sud America? Una delle soluzioni più economiche e diffuse è l'acquisto di una SIM locale nel Paese di destinazione. I vantaggi sono evidenti:
- Costi ridotti rispetto al roaming: in molti Paesi asiatici o americani 20 € bastano per decine di gigabyte;
- Velocità e copertura spesso migliori, perché si usa direttamente la rete locale.
Gli svantaggi? Bisogna perdere un po' di tempo all'arrivo per acquistare e attivare la SIM, avere un telefono dual SIM o rinunciare temporaneamente al proprio numero italiano, e in alcuni Paesi servono documenti d'identità per l'acquisto.
eSIM internazionali: la via di mezzo
Negli ultimi anni stanno prendendo piede le eSIM internazionali, schede digitali che si attivano tramite un QR code. Ci sono app e servizi che offrono pacchetti per singoli Paesi o addirittura per intere aree geografiche. Per esempio, con 30–40 € si possono avere 10–20 GB validi per 30 giorni in più nazioni.
I vantaggi sono notevoli:
- Attivazione immediata prima della partenza;
- Nessuna necessità di cambiare fisicamente SIM;
- Conservi comunque la tua SIM italiana per ricevere SMS o chiamate (utile per OTP bancarie).
Di contro, non tutte le eSIM includono minuti e SMS: spesso si tratta solo di dati, quindi conviene abbinarle a WhatsApp o app di messaggistica.
Consigli pratici per non sbagliare
- Controlla prima di partire: entra nell'area clienti del tuo operatore e verifica tariffe e opzioni attivabili per il Paese di destinazione;
- Valuta quanto resterai: per un weekend può bastare un pacchetto roaming, per un mese intero conviene una SIM locale;
- Disattiva il roaming dati automatico se non hai attivato nessuna opzione: basta un aggiornamento in background per far lievitare la bolletta;
- Usa il Wi-Fi il più possibile, ma con criterio: nelle reti pubbliche è sempre meglio una VPN per proteggere i dati.
Il roaming fuori dall'Europa è ancora una giungla di tariffe, regole e variabili difficili da prevedere. La buona notizia è che oggi esistono soluzioni pratiche per viaggiare senza ansie: dai pacchetti roaming degli operatori alle SIM locali, fino alle più moderne eSIM digitali.
La scelta migliore dipende sempre dal tipo di viaggio, dalla durata e dall'uso che si fa del telefono. Con un minimo di pianificazione, si può restare connessi senza rischiare di spendere quanto il costo del biglietto aereo.